250 GIOVANI PAZIENTI ONCOLOGICI DA TUTTA LāEUROPA PRONTI A SCENDERE IN CAMPO PER LA WINNERS CUP 2023
Sabato 13 maggio, nella casa del settore giovanile dellāInter, si svolgerĆ la quarta edizione del torneo di calcio dei reparti di oncologia pediatrica
Un evento unico nel suo genere, capace di sublimare il valore dello sport, un linguaggio universale che unisce – abbattendo muri e barriere, sia fisiche che psicologiche – e rappresenta il miglior antidoto alla malattia. CosƬ la Winners Cup, il torneo di calcio dedicato a squadre facenti riferimento a reparti di oncologia pediatrica, la cui quarta edizione si svolgerĆ sabato 13 maggio, tra le 9.00 e le 18.00, presso il “KONAMI Youth Development Centre in Memory of Giacinto Facchettiā, casa del settore giovanile dellāInter, in via Camillo Sbarbaro 5/7, a Milano. I calciatori che scenderanno in campo sono ragazzi accomunati dalla passione per lo sport e dallāessere in cura, o essere stati in cura, per un tumore; uniti dallāessersi sentiti dire, un giorno, āhai un tumore malignoā, ādovrai fare la chemioterapiaā.
I partecipanti arriveranno da una trentina di centri di oncologia pediatrica europei e formeranno 16 squadre di 12 giocatori lāuna, per un totale di circa 250 ragazzi e ragazze (ĆØ obbligatoria una quota rosa di almeno 4 atlete femmine per squadra) di etĆ compresa tra 15 e 20 anni, pazienti in cura o fuori terapia da non più di tre anni. Il tabellone prevede 6 squadre europee (Francia, Germania, Spagna, Grecia, Belgio, Olanda) e 10 italiane (che, nel dettaglio, saranno: quella di Milano – Monza, vincitrice dellāultima edizione del 2019, prima della pandemia; quella di Bari – Lecce e quella di Catania – Palermo, e poi ancora Genova – Torino, Trento – Padova, Bologna ā Rimini – Modena, Pisa – Firenze, Aviano ā Udine – Trieste, Napoli – Perugia e, infine, Roma).
Lāevento comincerĆ giĆ la sera di venerdƬ 12 maggio con lāaccoglienza e la festa in hotel, per proseguire nella giornata di sabato con il torneo di calcio vero e proprio. Dulcis in fundo, domenica libera alla scoperta di Milano.
Ideata dal dottor Andrea Ferrari, oncologo pediatra dellāIstituto Nazionale dei Tumori di Milano, in collaborazione con FC Internazionale Milano e Centro Sportivo Italiano ā Comitato di Milano, la Winners Cup ĆØ alla quarta edizione. Lāultima, realizzata nel 2019, prima della pandemia, aveva attirato lāattenzione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che aveva conferito a uno dei ragazzi (in rappresentanza di tutti i partecipanti) il prestigioso attestato d’onore di āAlfiere della Repubblicaā.
Lāevento ĆØ organizzato da FC Internazionale Milano, con il contributo di RIA Money Transfer e il sostegno di AMI (Azionisti Minoranza Inter), dal Centro Sportivo Italiano ā Comitato di Milano e dal Gruppo di Lavoro Adolescenti di AIEOP (Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica), con il prezioso supporto dellāAssociazione Bianca Garavaglia – che sostiene da anni la Pediatria Oncologica dellāIstituto Nazionale dei Tumori di Milano – e di FIAGOP (Federazione Italiana Associazioni Genitori e Guariti Oncoematologia Pediatrica). Essendo a tutti gli effetti un evento europeo, il torneo ha anche il patrocinio di SIOPE (the European Society for Paediatric Oncology). āSiamo orgogliosi di ospitare questa meravigliosa iniziativa, a dimostrazione dellāattenzione ā dice Javier Zanetti, Vice President di FC Internazionale Milano – che da sempre viene posta dalla societĆ nerazzurra alle tematiche sociali. LāInter crede a questo progetto perchĆ© crede nello sport come strumento di inclusione sociale, come sostegno emotivo e psicologico alle passioni, come messaggio universale di fratellanzaā.
āUn torneo per ragazzi e ragazze che hanno affrontato la diagnosi di tumore e le relative cure in adolescenza: una cosa davvero unica nel mondo dello sport. Ć un grande privilegio per noi essere parte di questo progetto perchĆ© aprire strade apparentemente impossibili nello sport ĆØ una delle vocazioni del CSIā, sostiene Massimo Achini, Presidente CSI Milano.
āLa Winners Cup ā spiega lāoncologo pediatra Andrea Ferrari ā ĆØ un evento unico al mondo, una festa meravigliosa per ragazze e ragazzi che stanno passando, o che hanno passato, un periodo cosiĢ difficile. Guardarli negli occhi, vederli correre e ridere insieme, arrabbiarsi per un palo o un rigore, raccontarsi le loro storie, riconoscersi da una cicatrice, sul corpo o nellāanima, o da una luce diversa in fondo agli occhi, ĆØ una grande emozione. Se lāessenza della Winners Cup ĆØ essere un grandioso inno alla vita, lāobiettivo del torneo ĆØ soprattutto quello di attirare lāattenzione di tutti sul fatto che gli adolescenti sono pazienti particolari, in un’etĆ di mezzo tra l’oncologia pediatrica e quella dell’adulto. E questo, a volte, rende difficile l’accesso alle cure e lāinclusione nei protocolli clinici; e fa sƬ che, a paritĆ di malattia, un adolescente abbia meno probabilitĆ di guarire di un bambino. Ecco, la Winners Cup ĆØ anche uno strumento prezioso per poter parlare di questa situazione, per sottolineare la necessitĆ di centri e progetti dedicati, pensati per loroā.
Un progetto che funziona se si considera che fino a pochi anni fa esistevano in Italia solo due specifiche progettualitĆ dedicate agli adolescenti: il Progetto Giovani dellāIstituto dei Tumori di Milano, sostenuto dallāAssociazione Bianca Garavaglia (oggi impegnata anche a sostenere la Winners Cup), e lāArea Giovani di Aviano. Oggi, partendo dal nucleo di ragazzi formatosi con la squadra del torneo di calcio, con il contributo delle associazioni locali e sotto lāegida dellāAIEOP, molti centri italiani in questi anni hanno dato vita a progetti strutturati. Ed esistono percorsi nazionali e internazionali.
āLe associazioni genitori dei vari centri italiani coinvolti ā spiega Paolo Viti, presidente di FIAGOP – hanno un ruolo chiave nello sviluppo di progetti dedicati agli adolescenti. Noi come associazioni genitori, insieme ai nostri medici, vogliamo vincere questa sfida di migliorare le cure ai ragazzi malati di tumoreā. Il calcio diventa con la Winners Cup metafora della vita, della determinazione di questi ragazzi nellāaffrontare il loro percorso di malattia e nel dimostrare che loro sono proprio come tutti i propri coetanei, con le stesse passioni. Un torneo in cui davvero vincono tutti.