Ciao Leo,
ricordo ancora in maniera nitida quella breve ma intensa chiacchierata che abbiamo condiviso qualche anno fa.
Mi trovavo di fronte ad un bambino con uno spirito interiore sorprendente. La tua grinta mi ha stupita, mi ha lasciata senza parole e l’ha fatto per diversi motivi:
Innanzitutto, perché mi sono resa conto che io non ho avuto la forza che mi sentivo attribuire da tutti. No, io non sono mai stata forte. Non ho affrontato la malattia a testa alta. A differenza tua, io mi sono sempre buttata giù, trascinando nel baratro con me tutte le mie passioni e i miei sogni anche per diversi anni dopo la mia guarigione.
Inoltre, la tua determinazione a vivere, e a farlo nel modo più pieno e puro possibile, mi ha meravigliata ed emozionata perché non solo ho sentito parole tanto motivanti uscire dalla bocca di una persona così giovane, ma soprattutto è stata la prima volta che ho visto negli occhi di qualcuno una luce straordinaria, ho sentito quanto credevi nelle tue parole e ho sentito la risolutezza e la determinazione che ti caratterizzavano quando si trattava di condividere qualcosa che per te era naturale vivere.
Tu, Leo, nonostante gli otto anni di differenza che ci separavano, sei sempre stato molto più saggio di me.
Hai imparato in fretta che ogni giorno deve essere vissuto pienamente e l’hai fatto sempre; quando il dolore e la paura cercavano di prevalere, tu gliel’hai permesso con una consapevolezza che io faccio ancora fatica ad avere oggi, a 26 anni: il dolore e la paura devono essere accolti e ascoltati prima di essere giudicati e devono essere compresi e accettati nel loro “semplice” essere per poter essere punto di forza e non di debolezza. Come dicevi tu, il dolore fortifica.
Tu, Leo, sei stato libero ogni giorno della tua vita. Non ti sei lasciato imprigionare dalla tua malattia, non ti sei lasciato abbattere dal tuo pensiero.
E questo tu l’hai insegnato, forse inconsapevolmente, nella tua genuinità e spontaneità, a tutte le persone che hanno avuto la fortuna di incontrarti: la libertà è uno stato d’animo.
Il vuoto che hai lasciato sarà la mia ancora di forza.
Con immenso affetto,
Lucrezia