L’osteosarcoma è un tumore raro, ma rappresenta il più frequente tumore maligno dell’apparato scheletrico e colpisce principalmente gli adolescenti. L’introduzione della chemioterapia, tantissimi anni fa, ha modificato la storia naturale della malattia, permettendo la guarigione del 70% dei pazienti con malattia localizzata trattati con chirurgia e chemioterapia. Tuttavia, nel caso di pazienti che presentano una malattia metastatica all’esordio, la prognosi non è così favorevole. Purtroppo nessun farmaco nuovo ed efficace è stato identificato negli ultimi 40 anni. Da qui la necessità di individuare nuove strategie di cura, che possano essere utilizzate unitamente o in alternativa alla chemioterapia, possibilmente con un profilo di tossicità migliore.
Negli ultimi anni sta acquisendo un interesse crescente in ambito terapeutico, la possibilità di riprogrammare e riattivare le cellule immunitarie verso una funzione anti-tumorale, in grado quindi di sconfiggere il tumore. In questo contesto, studieremo nell’ambito di questo progetto, l’attività terapeutica di una piccola molecola in grado di stimolare l’attività di diverse cellule del sistema immunitario: sia le cellule dell’immunità innata, cioè quelle cellule della prima linea di difesa contro il “nemico”, che quelle dell’immunità adattativa, cioè quelle cellule, che vengono reclutate in un momento successivo, ma sono armate in modo specifico per distruggere le cellule del tumore.
Grazie all’utilizzo di modelli pre-clinici potremo studiare l’efficacia di questa molecola sia nel distruggere un tumore primitivo, che nel contrastare la formazione di metastasi polmonari. Quest’ultimo aspetto è essere particolarmente rilevante nel contesto dell’osteosarcoma, in cui il 90% delle metastasi si sviluppano proprio a livello polmonare.
Considerando la rarità di questa malattia e la conseguente poca disponibilità di campioni biologici, la possibilità di poter testare l’efficacia di nuovi approcci terapeutici in modelli pre-clinici rappresenta una risorsa fondamentale per selezionare quelle strategie che potrebbero realmente andare incontro ad un trasferimento clinico e fornire una nuova e più efficace possibilità terapeutica per questa rara ed aggressiva neoplasia.
Inoltre, in questo progetto ci proponiamo anche di creare una “bio-banca” (cioè una banca di campioni biologici) interna al nostro Istituto di prelievi di sangue da pazienti pediatrici affetti da osteosarcoma, alla diagnosi e all’eventuale ricaduta o sviluppo di metastasi. Questi campioni saranno di grande utilità per molti studi futuri volti all’individuazione di potenziali biomarcatori, cioè di molecole che potrebbero essere utili per prevedere e monitorare l’andamento della malattia.