La forza di Federico

“Era il 24 ottobre del 2018: quel giorno mentre facevo la doccia a Federicomi sono accorta della presenza di un nocciolino duro vicino a un testicolo”. Mamma Valentina ricorda con precisione il momento in cui è iniziata la lotta del figlio Federico contro un rabdomiosarcoma, un tumore raro e maligno dei tessuti molli che colpisce bambini in età prescolare e adolescenti.

Dopo la sua scoperta e l’ipotesi iniziale di un’innocua cisti, a un mese di distanza come un fulmine a ciel sereno sono arrivati la diagnosi e il successivo intervento all’Ospedale dei Bambini Buzzi di Milano, con l’asportazione della massa (che nel frattempo era triplicata di dimensioni) e dell’intero testicolo. Federico è stato poi affidato alla Struttura Complessa di Pediatria Oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, dove, seguito dal dottor Stefano Chiaravalli, ha cominciato il percorso di cura, sottoponendosi a 16 chemioterapie: l’ultima è stata il27 maggio del 2019.

Oggi Federico sta bene: ha quasi 7 anni, frequenta la seconda elementare e continua a sottoporsi ai controlli di routine ogni tre mesi. Per lui e la sua famiglia – mamma Valentina, papà Roberto e la sorellina Eleonora di 5 anni – la malattia è solo un brutto ricordo. Il percorso contro il tumore non èstato privo di paure e di momenti difficili, come i tre ricoveri che il piccolo ha dovuto affrontare per setticemie causate dal catetere venoso centrale con cui gli veniva somministrata la cura.

Recarsi nel reparto di Pediatria Oncologica, però, per Federico e i suoi genitori non è mai stato fonte di angoscia. La professionalità e la disponibilità dei medici, degli infermieri e di tutto il personale, unite alle tante attività ludiche e ricreative organizzate per i pazienti, permettono infatti a tutte le famiglie di affrontare la delicata sfida della malattia di un figlio in un ambiente accogliente e sereno.

“Nostro figlio è sempre stato un bambino vivace e solare, e durante il lungo periodo delle cure non ha mai perso il sorriso e la felicità nei piccoli gesti. Noi ci eravamo detti che disperarci sarebbe servito solo a trasmettere tensione ai bambini, e per questo abbiamo cercato di mostrarci sempre sorridenti e rassicuranti davanti a loro. Ma la verità è che è stato Federico con il suo carattere positivo e forte a infonderci il coraggio necessarioper affrontare questa situazione”.

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