Quando l’amore ricevuto diventa un dono da restituire

Chiara aveva 4 anni quando le è stato diagnosticato un tumore. Oggi, a 21, guarda alla vita con gratitudine e desiderio di restituire.

Attraverso il volontariato e l’impegno con la Fondazione Bianca Garavaglia, è diventata parte attiva del cambiamento.
La sua storia ci ricorda che anche nei momenti più difficili, la speranza può diventare forza.

Leggi qui sotto la sua intervista!

Non so quante volte in tutti questi anni mi è capitato di chiedere e chiedermi il perché della malattia, tante, tantissime volte. Ma intestardirmi non è servito a nulla perché la risposta l’ho trovata semplicemente nella vita, nella mia e in quella degli altri.

Sono Chiara, ho 21 anni e a 4 anni mi sono ammalata di tumore, un ependimoma. Era il 27 maggio del 2007 quando i miei genitori mi hanno portata per la prima volta in ospedale. Devo essere sincera, ciò che ricordo sono solo alcuni flash, tutto il resto mi è stato raccontato, ma anche se i ricordi spesso fanno male, altre volte sono la motivazione giusta per andare avanti.

Da quel momento ho ricevuto un dono enorme e bellissimo: ho ricominciato a vivere! Una vita non semplice, che mi ha messo e tuttora mi mette davanti degli ostacoli talvolta un po’ più complicati da superare, ma che giorno dopo giorno, un passo alla volta, grazie alle tante persone che mi vogliono bene, che mi stanno vicino e che si prendono cura di me, scopro essere una vita meravigliosa, in cui tutto questo forse un senso ce l’ha veramente.

Ricordo che quando ero più piccola spesso piangevo, non capivo il motivo di tutto ciò, perché dovevo essere diversa dai miei amici? Perché dovevo fare più fatica? … Poi sono cresciuta, sono cambiata: le domande, i pensieri, le difficoltà ora si uniscono agli incontri e alle esperienze che vivo nelle mie giornate diventando il motivo per crederci e andare avanti. Perché forse ancora non so bene dove voglio arrivare e cosa farò, ma di certo so che nella mia vita voglio ridonare agli altri tutto l’amore che in questi anni è stato donato a me.

Nel mio piccolo ci provo quotidianamente, anche grazie al volontariato.

I miei genitori si sono avvicinati all’Associazione Bianca Garavaglia fin da subito e lì hanno trovato un luogo sicuro, di amicizia, conforto, confronto e sostegno. Negli anni sono tanti i progetti e gli eventi ai quali abbiamo partecipato e che sono stati proposti da ABG, come ad esempio il libro fotografico “Fiori”, i mercatini, gli spettacoli teatrali, le corse della speranza e la vendita dei prodotti ABG principalmente in occasione delle festività: prima lo facevano i miei genitori, ma da qualche anno ho sentito il desiderio di darmi da fare pure io. Quest’anno per la prima volta ho voluto gestire tutto da sola ed è stata una grande soddisfazione!

Ci penso spesso e mi piace il fatto che unendo il semplice gesto di tanti si può dare una possibilità in più a bambini e ragazzi ammalati.

Grazie per tutto quello che fate e per avermi dato questa opportunità!

Chiara

Richiedi informazioni sul nostro volontariato

Condividi con gli amici

Loading...