Sono bastate poche ricerche e qualche chiacchiera per conoscere la Fondazione Bianca Garavaglia, quando ancora era un’Associazione; un passaggio nella sede di Via Gavinana e l’occhio che incrocia le mani di alcune volontarie intente a preparare delle bomboniere.
Non è servito molto altro per iniziare a immaginarsi che le mani che per 40 anni avevano disegnato, tagliato e cucito abiti per bambini, avrebbero potuto realizzare speciali bomboniere per rallegrare momenti di festa e allo stesso tempo dare speranza e sostegno a tanti altri bambini malati e alle loro famiglie.

“Ho dato subito la mia disponibilità a diventare volontaria e mi hanno chiamata subito!”
racconta Rosa Maria, per tutti Mimì.
“Preparare le Bomboniere Solidali della Fondazione Bianca Garavaglia è qualcosa che mi gratifica moltissimo come persona e mi restituisce molto più di quello che dono con il mio tempo e le mie mani. Per me è la possibilità di coltivare delle relazioni, di incontrare ogni giorno qualcuno, di continuare a essere utile agli altri.
Quando ero giovane ho perso una bambina. Sono passati 47 anni da quel giorno e il ricordo della mia piccola è ancora limpido, ma ho imparato anche che il tempo, gli incontri e le parole che dici e che ascolti fanno la differenza, leniscono il dolore, danno nuovi motivi per andare avanti ed essere felici. Alleggeriscono quella mancanza che al momento sembra insostenibile.
Ecco… quando preparo le bomboniere e magari incontro alcune delle persone che le scelgono, ripenso alla mia esperienza e mi metto in ascolto ,oppure racconto di me, di Bianca Garavaglia, delle tante famiglie e dei tanti bambini che in questi anni hanno affrontato il tumore. Racconto perché sono lì e perché esiste la Fondazione.
Ogni persona ha bisogno di qualcosa di diverso, ma tutte siamo unite dal desiderio di sentirci accolti, capiti e sostenuti. Soprattutto nei momenti più belli o più difficili della vita.
Per me fare la volontaria e preparare le Bomboniere Solidali è anche questo: tessere relazioni che passano attraverso l’ascolto, la parola e un oggetto da donare.”