Ambrogino d’oro ai ragazzi del Progetto Giovani

Fra le persone e le istituzioni che hanno ricevuto l’Attestato di civica benemerenza, il 7 dicembre scorso, c’è stato anche il Progetto Giovani, un’esperienza unica al mondo, dedicata ai pazienti fra i 15 e i 25 anni, creata nel 2011 all’interno della Pediatria oncologica dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano.

Un riconoscimento e, insieme, una grande iniezione di fiducia e positività per gli adolescenti che lottano con coraggio contro un tumore. Quest’anno, fra i premiati dell’Ambrogino d’oro, le civiche benemerenze conferite dal Comune di Milano tradizionalmente il 7 dicembre, festa di Sant’Ambrogio patrono della città, c’è anche il Progetto Giovani, parte integrante della Pediatria oncologica dell’Istituto dei tumori di Milano (Int).  Questo progetto, nato nel 2011, è dedicato ai pazienti tra i 15 e i 25 anni, con l’obiettivo di creare un nuovo modello di organizzazione medica che cerchi di superare gli ostacoli che possono compromettere le cure e la qualità di vita dei ragazzi e dei giovani adulti affetti da un tumore di tipo pediatrico, occupandosi non solo della malattia ma anche della vita quotidiana dei ragazzi. Questo percorso include aspetti prettamente clinici, ma anche l’uso dell’arte e della creatività, come strumenti che possono aiutare i giovani pazienti a esprimersi, raccontarsi, progettare il futuro, ricostruendo all’interno delle mura dell’ospedale una sorta di normalità. Come ricorda Enrico, 17 anni, uno dei pazienti, ci si può ammalare di tumore anche nell’età dell’adolescenza. Il Progetto giovani aiuta a prendere coscienza che si può guarire, ma solo se si ricevono le cure migliori nei tempi giusti.

Il lavoro – che si svolge grazie anche alla collaborazione dell’Associazione Bianca garavaglia Onlus – si basa su una squadra composita formata da medico oncologo, psicologo, educatore e coordinatori artistici, figure molto diverse che collaborano in sinergia con lo scopo di creare una sintonia con i giovani pazienti. «La paura è il principale sentimento che proviamo», racconta Claudio, 21 anni. «La paura di non farcela, certo. Ma soprattutto la paura di rimanere da soli. Con il Progetto giovani ho capito di non essere solo in questo percorso difficile».

All’interno della Pediatria oncologica sono stati creati degli spazi multifunzionali dedicati agli adolescenti dove poter leggere, ascoltare musica, chattare, studiare e una palestra specifica dove potersi allenare. Le cure oncologiche restano sempre la base del percorso: «I progetti creativi non cancellano la realtà della malattia, sia ben chiaro», spiega il coordinatore Andrea Ferrari, «ma fanno sì che l’adolescente si apra agli altri e crei con i medici e con i pazienti coetanei quei rapporti speciali che caratterizzano solo questa fascia di età».

A ritirare l’Attestato di civica benemerenza, a Palazzo Marino, è stato il Dottor Andrea Ferrari con una rappresentanza degli adolescenti.

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